Comprereste mai un’auto senza prima provarla? Oppure un paio di scarponi da sci senza mai calzarli ?
Credo la risposta sia scontata: No.
Ma il mondo del golf non è scontato, anzi è tutto l’opposto. Non è così raro trovare giocatori con dei bei bastoni che non si dicono soddisfatti delle loro performance perchè fanno fatica a far volare la palla dritta o perchè arrivati alla buca 14 si sento affaticati e non tirano più avanti la palla.
La ragione c’è, e sta nell’ avventatezza dell’acquisto e nell’ignorare che le specifiche dei bastoni da golf sono molteplici, proprio perchè le caratteristiche di ciascun giocatore sono diverse.
Andiamo con ordine, se avete appena preso le prime lezioni di golf e non sapete se questo sport farà parte della vostra vita sportiva, potete indirizzare la vostra attenzione su quelli che sono definiti “starting set”, cioè set composti da tutto quello che vi serve con caratteristiche standard che costano davvero poco.
Se invece siete giocatori veterani o avete deciso, dopo aver giocato per un pò con lo starting set, di controllare quello che avete in sacca e/o di iniziare seriamente a giocare, è il momento giusto per rivolgersi ad un fitter professionale.
Attenzione però, sfatiamo un mito, fare un fitting non significa necessariamente dover poi acquistare nuovi bastoni, lo sottolineo soprattutto per i giocatori esperti ai quali è raccomandato fare un check dell’attrezzatura per controllare la performance dei bastoni e se questi possono essere migliorati con semplici aggiustamenti di lie, loft, e montaggio di shaft più performanti etc.
Oggi parliamo con un fitter d’eccezione, Peter William Jacobsen, fitter della Nazionale Professionisti da 9 anni, che lavora per i brand Ping e Mizuno.
Peter ci chiarirà i motivi per i quali è utile investire un’ora del nostro tempo in una sessione di club fitting.
Peter, perchè il fitting è fondamentale?
“Il fitting è molto importante, sia per giocatori di buon livello, sia per i neofiti. Per un buon giocatore, la possibilità di apportare modifiche o acquistare materiale personalizzato, porta sicuramente a benefici nel gioco e limitazioni nella dispersione del volo di palla. Per un neofita, invece, acquisire i rudimenti dello swing con attrezzatura adatta, aiuta ad assimilare la tecnica corretta più velocemente”.
Quali sono i cambiamenti che effettui più spesso su un set di bastoni?
“Lo shaft è la componente più importante del bastone da golf, per cui mi focalizzo molto sulla sua analisi. La scelta dello shaft è condizionata da molte varianti: tecnica, tempo (dedicato al gioco), fisico, feeling sono tra i fattori più importanti. Spesso mi trovo a dover compensare, in base alla scelta della testa da parte del giocatore, la scelta dello shaft al fine di ottimizzare la qualità del colpo. Faccio un esempio: se un giocatore (con una velocità della testa del bastone attorno a 80 MPH) desidera usare una testa “blade ” (particolarmente difficile) dovrò trovare uno shaft leggero in modo tale da poter comunque ottenere un volo di palla sufficientemente alto per creare distanza”.
L’attrezzatura si è molto evoluta in questi anni, pensiamo ai drive e ai legni da terra (e non solo) ai quali si può modificare il loft e la posizione dei pesi sulla testa, sono caratteristiche che vengono sfruttate al massimo dai giocatori oppure talvolta avrebbero bisogno di un consiglio esperto per ottimizzare i loro acquisti?
“Mi avvalgo da tanti anni del Trackman nelle mie sessioni di fitting, e riesco a vedere tanti dati che mi aiutano a verificare le differenze nei colpi. Sono d’accordo nel dire che la tecnologia ci ha portato tanti vantaggi ma da sola non basta.Credo serva un occhio esperto per trovare i giusti settaggi (*) per le proprie caratteristiche. Nell’esperienza maturata negli anni, ho notato che, molto spesso, i giocatori con hcp medi, hanno la tendenza a non spostare i settaggi standard dei bastoni quindi durante le sessioni di fitting cerco sempre di ottimizzare il bastone del giocatore, prima di fargli provare delle alternative”.
Ha senso fare un fitting per i ragazzi in crescita? Perchè?
” Ritengo che sia fondamentale personalizzare i bastoni per i ragazzi in crescita. Da anni seguo alcuni giocatori che ho visto per la prima volta quando avevano 10/11 anni. Il percorso è semplice ma anche molto accurato, con verifiche semestrali sulla velocità della testa del bastone, il lie, la lunghezza dello shaft e le dimensioni del grip. Consiglio eventuali cambiamenti dell’attrezzatura solo se strettamente necessari, ovviamente, anche per una questione economica”.
Il cattivo settaggio del bastone provoca degli errori evitabili nello swing, sei d’accordo? Ci fai un esempio?
“Certo, i cattivi settaggi creano nel giocatore la tendenza a modificare lo swing per ottenere il volo di palla desiderato invece di quello che il bastone, settato male, tende a produrre. Se, ad esempio, ho un driver con la faccia leggermente chiusa e il mio volo tende ad essere in draw (anche accentuato), sarò portato a cercare di compensare con lo swing per cercare di tenere la palla più dritta. Spesso ho notato che diversi giocatori con questo problema, tendono a far arrivare la testa del bastone ancora più dall’interno. Al contrario possiamo anche dire che alcuni settaggi possono veramente aiutare un giocatore che, avendo uno swing consolidato e ripetitivo, riesce ad migliorare e rendere più costante il volo di palla. Ad esempio, se desidero mantenere il mio driver più in pista ho diversi modi per ottenerlo: modificare la flessibilità dello shaft, modifica della posizione della testa (chiusa-aperta) e modifica del loft”.
Per tutti coloro che volessero approfondire l’argomento con Peter vi consiglio di visitare il sito www.intergolf.it e prenotare una sessione di fitting in una delle tante tappe itineranti.
Detto questo vi chiedo: perché complicarsi la vita golfistica quando c’è la possibilità di giocare meglio e di fare meno fatica ? ……
(*) regolazione del lie, loft e scelta dello shaft , grip e testa del bastone più adatta al giocatore.
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Grazie a Snoopy per la partecipazione .