E’ Valentine Derrey la nuova ambassador del marchio Fope nel mondo e la vincitrice della pro am Invitational 2019 che si e’ conclusa oggi sull’avvincente percorso del Golf Club Asiago.
La francese prendeva il comando della classifica già ieri segnando uno score di 69 colpi, unico sotto par di giornata e replicando lo stesso risultato ha avuto la meglio, per un solo colpo, sulla austriaca Christine Wolf, 138 a 139.
La Wolf, seconda ieri con un primo giro in 73 colpi, oggi non si e’ risparmiata e ha concluso il secondo giro in 66 colpi per un totale di 139 colpi.
Al terzo posto la finlandese Elina Numenpaa (73;67) con un totale di 140 colpi.
Il Golf Club Asiago ospita la pro am Fope per il secondo anno consecutivo con una formula assolutamente unica in Italia, quella di coinvolgere le giovani proette impegnate sul Ladies European Tour e tour satelliti in una competizione di due giorni, tutta al femminile.In rappresentanza dell’ Italia hanno giocato Diana Luna, Giulia Sergas, Veronica Zorzi, Stefania Croce e Giulia Franchini.
Quest’anno e’ stata un’edizione particolare, nel segno della prematura scomparsa di Giulia Cazzola, ideatrice ed erede di Fope.
Di Giulia l’idea di coinvolgere il golf femminile e dare spazio alla proette di mezzo mondo in un palcoscenico così particolare presieduto da Irene Gemmo.
Nel ricordo di Giulia la competizione a squadre si e’ conclusa con la vittoria del team guidato da Ines Lescudier composto da Maurizio Comaschi, Massimiliano Dagradi e Luciano Fantoli con un totale di 169, seguito dal team di Elina Numenpaa, con un totale di 166, composto da Davide Guerrini, Lidia Guerrini e Federico Dubbini; al terzo posto il team dell’azzurra Diana Luna, 165, composto da Alessandra Valtulina, Donatella Vanoli e Anna Stefana.
L’evento accende i riflettori sul golf professionistico femminile, qual e’ la situazione attuale, chiedo a una raggiante Diana Luna :
“ il golf femminile e’ destinato a crescere nei prossimi anni come lo sport femminile in generale, i mondiali di calcio femminile ne sono stati un esempio lampante, credo sia questo il trend sia dentro il mondo dello sport ma anche nel mondo del lavoro, ci vorra’ un po’ di tempo ma sono sicura che il golf professionistico sarà sempre più in crescita e a buoni livelli. In Italia a livello professionistico femminile stiamo vivendo un momento di buco generazionale, giustificato dal fatto che in Europa le prospettive per una proette non sono allettanti dal punto di vista economico le ragazze che potrebbero passare professioniste preferisco fare l’università negli Stati Uniti e giocare li’ piuttosto che sul Tour .Tra quattro o cinque anni credo avremmo un boom di proette pronte a giocare a livello professionistico, sperando che il Tour migliori ed esistano buone possibilità anche per loro.”
A proposito di Ladies European Tour, da quando ci ho lavorato io (2008/2010) le cose sono cambiate “ si’ assolutamente in peggio” mi spiega Diana “una decina di anni fa avevamo moltissime gare, oggi, a causa di una gestione poco lungimirante si e’ preteso troppo in un momento economico non favorevole e ci ritroviamo con pochissimi eventi; abbiamo perso la maggior parte degli sponsor e giochiamo in Europa pochissime gare solo: Spagna, Francia, Inghilterra e Scozia. Adesso ci sono molte competizioni in Asia e non e’ vero che i soldi per sponsorizzare gli eventi ci sono solo li’ , i soldi ci sono un po’ dappertutto, ma gli eventi possono prendere vita esclusivamente tramite delle buone pubbliche relazioni che il precedente Direttore Generale del Ladies European Tour, purtroppo, non ha saputo coltivare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Giulia Sergas che davanti a un caffè mi racconta che “ il golf femminile nel mondo sta crescendo e speriamo che questa ondata trascini anche inconsapevolmente il golf italiano. Credo, comunque che si stiano riscoprendo anche dei valori importanti di una golfista, quali l’eleganza e l’immagine che vengono tenuti in considerazione dalle giocatrici negli eventi collaterali alla competizione in se’ ma anche nella competizione stessa, e credo che questo sia un bel biglietto da visita per gli sponsor e per la televisione. Secondo me, il momento più favorevole lo sta vivendo il golf femminile professionistico asiatico attraverso le competizioni dell’LPGA; negli Stati Uniti più giocatrici professioniste asiatiche ci sono, meglio e’, perché muovono molti sponsor asiatici e il livello di gioco si e’ elevato moltissimo. In Italia pero’, credo, che non ci stiamo rendendo conto di come stanno andando le cose, perché c’è ancora molto maschilismo, l’uomo teme la concorrenza femminile, la perdita di attenzione senza rendersi conto che una maggiore attenzione ad eventi come questo o femminili non farebbe altro che aumentare la visibilità del nostro sport e non porterebbe via nulla a lui. Che in Italia non si giochi un Open d’Italia Femminile e’ davvero demoralizzante ma lo e’ ancora di più se pensiamo che in paesi più ricchi del nostro come la Germania, l’Austria e la Svezia, dove fino a qualche anno fa si giocavano fior fiore di tornei, oggi il Ladies European Tour a causa degli errori gestionali passati non organizzi nemmeno un torneo.Per far cambiare questa tendenza bisogna partire dal golf amatoriale, non e’ possibile che all’interno dei circoli non ci siano i Ladies Club e una rappresentanza femminile in Consiglio, in molte gare non esiste neanche il primo premio Lady. Queste sono le basi per far crescere il golf femminile dal basso, solo così credo ne gioverebbero le golfiste ma soprattutto il movimento in generale”.
Grazie a Fope il golf femminile è tornato per due splendide giornate al centro dell’attenzione, Fope la più preziosa pro am d’Italia, non solo per i gioielli ma anche per i contenuti.
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