Qualche giorno fa ho avuto l’occasione di ascoltare un seminario organizzato dalla PGA Italiana relativo al Coaching.
Tra i relatori Marta Figueras – Dotti, professionista di golf, vincitrice di un British Women’s Open, e di molte gare sul LPGA, LET, Future Tour, coach della nazionale Spagnola di Golf e attualmente coach della Nazionale Marocchina di Golf e Vice-Capitan della Solheim Cup e Oscar Del Rio, psicologo sportivo, fondatore della ODR, scuola di Mental Golf Coaching che, dopo aver seguito svariati professionisti sul tour americano e europeo, si occupa principalmente di definire, con i maestri, un metodo di insegnamento per ottenere i massimi risultati dagli allievi .
Uno degli argomenti che più ha attirato la mia attenzione è stato quello relativo all’incubo peggiore per i golfisti: l’insorgenza degli Yips.
Gli Yips non risparmiano nessuno, un esempio eclatante è stato quello di di Ernie Els al Masters di Augusta nel 2016 ( https://www.youtube.com/watch?v=w0HaXlKG9lY ).
Come i golfisti anche i musicisti hanno lo stesso problema con conseguenze molto più gravi, tanto da rischiare di cadere nella patologia della distonia focale (*).
Gli Yips, spiega Del Rio, non sono un problema tecnico ma hanno altre caratteristiche, prima fra tutte quella legata a fattori psicologici e, nei casi più gravi, neurologiaci.
Ma cosa succede quando improvvisamente non riusciamo più a compiere un movimento che abbiamo ripetuto per 15 anni, magari il putt e improvvisamente muoviamo il bastone in modo repentino senza avere il controllo di quel gesto veloce e scattoso che ci condiziona la buona riuscita del colpo?
Qualcosa è cambiato nello schema motorio. Quando si pratica molto, la via motoria diventa discontinua, intermittente; come una strada piena di buche e l’impulso non arriva a destinazione in modo fluido. La principale caratteristica neurofisiologica di questo tipo di movimenti è che, durante la loro esecuzione, si verifica generalmente una contrazione simultanea di muscoli tra loro antagonisti.
Molto spesso se questo ci succede in gara e non quando pratichiamo l’ansia ha un peso determinante nell’insorgenza del problema. L’ansia sposta l’attenzione sul risultato. Il giocatore è preoccupato di non dover sbagliare e inevitabilmente sbaglia.
Le soluzioni non sono immediate e passano attraverso il rafforzamento della fiducia del giocatore, lo spostamento dell’attenzione dal risultato all’esecuzione del gesto, la creazione di una via motoria alternativa e nei casi più estremi all’uso delle iniezioni di Botulino. “La tossina botulinica iniettata nei muscoli, obbliga il corpo a creare nuovi schemi motori, poiché impedisce il passaggio dell’impulso nervoso ai muscoli che si contraggono. Le iniezioni indeboliscono temporaneamente il muscolo, quindi lo spasmo muscolare si riduce ed è necessario trovare una postura diversa per compensare quella normalmente data dal muscolo indebolito. In questo caso, la tossina botulinica non è una soluzione ma un modo per facilitare un mutamento dello schema motorio”. (così Dr.ssa Alessia Incao in “Strategie di controllo posturale nei musicisti: il ruolo dell’input vestibolare” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FERRARA -Corso di laurea in Medicina e Chirurgia- Relatore: Ch.mo Prof. Enrico Granieri, Correlatore: Dott. Andrea Beghi).
Cambiare lo schema motorio significa principalmente fare degli aggiustamenti sul modo in cui il giocatore impugna il bastone, per esempio, o sul bastone stesso, cambiandone il bilanciamento, il grip, o addirittura sostituendolo con un bastone dalle caratteristiche completamente diverse.
Gli Yips colpiscono nella stra maggioranza dei casi giocatori professionisti o amatoriali che praticano il gesto con continuità e da molto tempo.
Gli Yips spaventano i giocatori, tanto che i professionisti non ne vogliono sentire nemmeno parlare.
Ricordatevi che dagli Yips si può “guarire”.
(*) Distonia è il termine usato per descrivere particolari tipi di movimento e posture involontarie anomale che insorgono a carico di una o più parti del corpo, solitamente in assenza di altri segni neurologici. • La distonia è quindi un disturbo del movimento che, di solito, non altera altre funzioni cerebrali; la personalità, la memoria, la vista e le funzioni sessuali di un paziente affetto da distonia risultano, per esempio, solitamente normali.
La distonia focale “ da compito specifico ”, è un disturbo del movimento di origine neurologica caratterizzato da contrazioni muscolari involontarie. Il termine focale significa che solo una parte del corpo è coinvolta, mentre l’espressione “da compito specifico” indica che questo tipo di distonia insorge solo in un contesto, appunto di lavoro specifico, quale suonare uno strumento, eseguire un certo tipo di colpo.