Le tradizioni rendono ogni anno il torneo dell’Augusta Masters ricco di fascino.
Quest’anno dopo l’approfondimento che ho dedicato alle green jacket (te lo sei perso? clicca qui https://www.giuliafranchinigolf.com/2020/12/01/la-storia-della-green-jacket/ ) spostiamo l’attenzione sui protagonisti del torneo.
Come in ogni torneo insieme ai giocatori scendono in campo anche i caddies.
I caddies e ad Augusta sono davvero particolari.
Per prima cosa ogni caddie non ha la semplice “bib” ma una tuta completamente bianca con un numero impresso sopra e un cappello verde in testa.
Le origini di questa curiosa divisa risalgono agli anni ’30 quando il Golf Club di Augusta aveva assunto dei caddie tra coloro che vivevano nei pressi del golf club; per renderli più ordinati ed eleganti il club fornì loro questa divisa in vigore ancora oggi.
Nelle prime edizioni del torneo ai giocatori era vietato scendere in campo con il proprio caddie ma il caddy doveva essere tra quelli già ingaggati dal club.
Solo quando fu cambiato il regolamento i giocatori hanno potuto avvalersi della collaborazione del proprio caddie a condizione che vestisse sempre la tuta bianca e il relativo cappello verde.
Oltre alla tuta, ogni caddie ha un numero stampato sulla divisa, il caddy del vincitore dell’anno precedente ha di diritto il numero 1 mentre i numeri assegnati agli altri dipendono dalle scelte dei giocatori che, secondo l’ordine di registrazione, possono scegliere un numero piuttosto che un altro.
Il risultato è sicuramente identificativo per un torneo che ogni professionista di golf sogna di poter giocare.
Thanks to GolfDigest per the pic.