Scrivo questo articolo per un motivo molto semplice, dopo aver fatto quattro chiacchiere con uno dei golfisti disabili più conosciuto dalle mie parti, Alessandro Giacomelli, per 10 anni tessera d’onore della FIG e membro della squadra nazionale disabili del 2005, colgo l’occasione per usare il mio blog a titolo divulgativo a beneficio di tutte quelle persone con disabilità chiuse in casa e che pensano che il golf sia anni luce lontano dalle loro possibilità.
Alessandro qual è l’ostacolo più grosso che un soggetto con disabilità affronta nell’avvicinarsi al gioco del golf?
” Credo che il problema sia essenzialmente uno: la mancanza di insegnanti specializzati nell’affrontare l’allievo con disabilità. Dal punto di vista strutturale, invece, il campo pratica non deve avere chissà cosa, anzi, nulla di particolare”
Esiste una associazione di golfisti con disabilità?
“Sì, la FIGD che è nata nel febbraio del 1998 come Associazione Golfisti Italiani Disabili (AGID), ed è diventata Federazione nel 2004. E’ un’associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, affiliata alla Federazione Italiana Golf , al Comitato Italiano Paraolimpico e all’Edga, l’European Disabled Golf Association, con la quale collabora dal punto di vista medico e sportivo. Ha sede a Milano, ma ci sono undici delegazioni regionali in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo e Lazio.
Qual è il suo scopo?
“Promuovere il golf in Italia quale unica disciplina che permette ad atleti con disabilità e atleti normodotati di gareggiare nello stesso team, sugli stessi campi, con il medesimo regolamento, quello riconosciuto dall’organismo internazionale dell’R&A.
E a livello europeo ?
“Sì, si chiama Edga è fu costituita a Wiesbaden (Germania) nel 2000 dalle organizzazioni rappresentanti i golfisti con disabilità di 7 paesi. Attualmente i paesi facenti parte dell’Edga sono 17; sebbene l’Edga abbia una dimensione europea, le organizzazioni da tutto il mondo la considerano come punto di riferimento per le direttive, i consigli e i criteri da seguire per l’organizzazione dei tornei. La sua missione è quella di aiutare le persone con disabilità a iniziare, continuare e avere successo nel gioco del golf. Inoltre incoraggia le organizzazioni che rappresentano i golfisti con disabilità a lavorare insieme alle loro Federazioni al fine di rendere alla portata di tutti i soggetti con disabilità il golf. Edga si occupa di soggetti affetti da disabilità fisiche, intellettive e sensoriali .
Cosa ti piacerebbe fosse fatto in Italia per promuovere il golf tra i soggetti con disabilità?
“Mi piacerebbe che gli aspiranti giocatori potessero provare a giocare con più facilità, che se ne parlasse di più e che si creasse un sistema per cui non sia difficile appassionarli al gioco; abbiamo capito che la famiglia tende a tenere il soggetto con disabilità in casa mentre la nostra volontà sarebbe quella di offrirgli la possibilità di uscire di casa e di appassionarsi a uno sport aggregante e bello come il golf”.
Ci sono paesi che sono più avanti di noi nell’accogliere questi tipi di giocatori?
“Mi viene in mente la Svizzera dove ci sono molte scuole di golf specializzate, alcune con l’officina per sistemare l’attrezzatura ai bambini o le carrozzine che mettono il giocatore in piedi davanti alla palla”.
Dopo aver parlato con Alessandro mi rendo conto del suo entusiasmo e di quante cose il golf non smetta di insegnare.
Clicca qui sotto per il vedere il video. (thanks to European Tour)
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=tiHOx0P0NFo&w=560&h=315]