Questo mese un giocatore d’eccezione ci racconta della stagione in corso e di come il golf non sia sinonimo di perfezione.
Raggiungo Niccolò Quintarelli qualche giorno prima della sua prossima gara in Spagna; il “Quinta”, come lo chiamano dalle mie parti, è un ragazzo sorridente, grande, più o meno il doppio di me; lo conosco da ragazzino e l’ho sempre guardato con un occhio di ammirazione: determinato in quello che fa ed educato; il tipo di ragazzo con il quale nessuno ha difficoltà a scambiare quattro chiacchiere. Niccolò è nato a Venezia il 19 Gennaio 1989, ha vestito per sei anni la maglia azzurra, raccogliendo un bel pò di successi, tra i quali: il secondo posto ai Campionati Internazionali d’Italia (2008), il tricolore al Campionato Italiano Match Play (2009) , il secondo posto nel Finnish Amateur Championship e ai Campionati Italiani medal (2010) e due medaglie di bronzo ai Campionati Europei a Squadre (2009-2010). Finita la carriera da dilettante passa professionista nell’Ottobre 2011, giocando prima nell’Alps Tour e dal 2013 nel Challange Tour, Tour satellite dell’European Tour. Da quando, da piccolo, raggiungeva il Circolo Golf Venezia in vaporetto ne è passato di tempo, ma il suo coach di riferimento è sempre lo stesso: Niccolò Bisazza. Il primo anno sul Challange tour va a premio ben otto volte su dodici. La seconda annata è altrettanto positiva, anche se era cominciata un pò in salita. A maggio, però, Niccolò cambia marcia e con il settimo posto nel Turkish Airlines Open trova la carica giusta per continuare la stagione in cui è stato a un passo dal titolo nello Swiss Challenge (secondo), è terminato quarto nell’Open Cote d’Armor Bretagne e ancora settimo nell’Oman Classic. Conquistata quindi la 37ma posizione dell’ordine di merito del Challange Tour prende parte al Dubai Festival Grand Final dove si piazza 42mo. Il 2014 non finisce qui perchè partecipa alla finale della Qualifying School dell’European Tour uscendo dal taglio dopo quattro dei sei giri in programma per ottenere la full card. A un passo dal poter giocare sul Tour maggiore insomma….
Niccolò quali sono gli obiettivi di questa stagione ?
“L’obbiettivo è andare sull’European Tour. Ma si raccoglie qualsiasi cosa e si accetta tutto. Se non è quest’ anno vorrà dire che sarà un altro.”
Su cosa stai lavorando attualmente nel tuo swing?
“Lavoro sul suo mantenimento. Mi piace come “swingo” e mi piacciono le mie sensazioni. Cerco quindi di renderle il più ripetitive possibili.”
Con quali bastoni giochi ?
“Cleveland CB588, wedges Cleveland rotex face 588, 3w jet speed, hybrid idea Adams 18gradi, Driver X2Hot 9 gradi.”
Qual è il tuo colpo preferito?
“Ferro 8 pieno”.
Ti piace di più giocare in stroke play o match play ?
“Stroke play. Anche perché ormai match play non lo gioco più. Tuttavia il match play mi ha sempre divertito molto.”
E cosa ne pensi dello skins game ?
“Molto divertente. Anche se un pò ingiusto.”
La tua passione per questo sport ti ha portato a livelli di vertice del golf europeo, cosa diresti a un ragazzino che ha la voglia di diventare un giocare di torneo come te ?
“Gli direi di ascoltare sè stesso e di fidarsi delle sue sensazioni anche se contrarie ad una tecnica “perfetta”. Bisogna saper dar valore a ciò che si ha, non praticare su ciò che non si ha per cercare di raggiungere una perfezione che non esiste. Il golf non è una scienza esatta; non servono milioni di palle di pratica se ciò su cui pratichi va contro la tua natura. Quindi…. impara a conoscere te stesso.”
Ti piace allenarti con Trackman ? I numeri sono tuoi alleati o preferisci concentrarti di più sulle sensazioni e il feeling ?
“Ritengo il TM uno strumento molto importante come conferma delle mie sensazioni. Ma non lo uso come guida per portare il mio swing a valori tendenti allo zero (perfetti). Non credo nella perfezione. Quando sei sul tee di una buca e ti “tremano le mani” sono i tuoi feelings a farti prendere il fairway, non uno swing perfetto secondo i numeri del Trackman, quindi pratico il più possibile sulle mie sensazioni.”
Quanto importante è avere un buon preparatore atletico?
“E’ fondamentale, io ho la fortuna di lavorare con Matteo Carraro le cui competenze e capacità sono fuori dal comune….sopratutto il suo continuo studio e la sua dedizione a 360 gradi su tutto ciò che riguarda il suo lavoro sono fattori molto stimolanti per me”.
Chi è il tuo giocare preferito?
“Phil Mickelson”.
Hai un personaggio pubblico o privato le cui caratteristiche ti danno forza nei momenti più difficili ?
” Sì, tutti i miei affetti.”
Segui un regime alimentare particolare ?
“Cerco di stare il più equilibrato possibile.”
Se avessi il potere di far avverare qualcosa cosa faresti per Niccolò giocatore ?
“Parliamo di sogni, quindi sparo alto…vincere The Open Championship”.
Ti piace la vita del Tour ? Quali sono i pro e i contro di essere un giocatore di torneo?
“Sì, mi piace molto. I pro è fare ciò che ami, vedere il mondo, imparare e migliorare le lingue e raggiungere un’ apertura mentale a cui poche persone posso arrivare.
I contro è che spesso si è lontano dai propri affetti e non si ha una vera e propria casa. Cambi dieta, letto, cuscino, ogni settimana. In fine il deterioramento fisico; cosa poco considerata, ma con cui bisogna convivere. Lo sport, alla fine, logora”.
In bocca al lupo Quinta !